martedì 22 aprile 2014

Che animale sei?

Scusate per il ritardo nel pubblicare il libro della settimana, ma ieri sono stata troppo occupata a mangiare, non so se mi capite, ma il lunedì di pasquetta è sempre una giornata impegnativa ;-)
Comunque, anche se è martedì, spero che apprezziate lo stesso il libro che vi proporrò! 
E' diverso dal solito, se vogliamo, segue un po' le orme del piccolo principe, quindi penso che sia  molto interessante. L'esteriore semplicità, nasconde dei significati profondi che vengono spiegati in modo semplice e gradevole. 
Spero di avervi incuriositi un po', quindi per non tenervi troppo sulle spine, vi svelerò il titolo di questa settimana:

Che animale sei? Storia di una pennuta
Autrice: Paola Mastrocola
Pagine: 189
Prezzo: 10,00 €
Casa editrice: Guanda 

TRAMA (presa dal libro): Quando uno nasce, non sa chi è. E se non c'è nessuno che glielo dice, la vita diventa una bella complicazione. Lei, per esempio, non sapeva chi era, perché quando era nata, la notte di Natale, rotolando giù dal camion di Jack il Camionista, si era ritrovata completamente sola e aveva scambiato per sua madre una pantofola di pelo. Una calda pantofola accogliente, dentro la quale si era accoccolata sognando di non essere ancora nata. In fondo, era contenta di avere questa mamma. E tutto sarebbe rimasto per sempre così, se non avesse avuto il desiderio di conoscere il mondo e sulla sua strada non avesse continuamente incontrato qualcuno che le chiedeva "Che animale sei?" "Una pantofola" aveva risposto a GeorgeCastor e lui l'aveva guardata stupefatto. "Un castoro" aveva detto a Poltron Strel e lui aveva preso a volteggiarle intorno nel suo mantello nero. Finché un giorno, dopo tanti incontri e tante avventure , si trovò alla scuola della maestra Tolmer, che aveva una profonda convinzione, e cioè che tutto in questo mondo passa, anche le domande. E lì scoprì la verità. Fine della storia? Neanche per sogno. Perché sapere chi siamo è bello,  è un pensiero che ci da sollievo. Ma nel nostro Mondo, una volta entrati, non è detto che ci sentiamo davvero bene. Occorre molta immaginazione e qualche buon amico e magari un Lupo solitario che si innamori di te... 

"E' incredibile come, anche nelle situazioni più drammatiche, scomode o complicate, noi ci fermiamo a guardare i particolari. Ci incantiamo sui particolari, piccoli dettagli insignificanti che prendono del tutto la nostra attenzione.

Lei ad esempio era stanca, lacera e affamata. Veniva da un anno di viaggio e doveva trovarsi da mangiare e da dormire. Ma s'incantò davanti a un giardino."


"Stava diventando felice, perché, in fondo, è bello sapere chi siamo. E' un pensiero che ci solleva, e ci conforta anche nei momenti più bui, quando tutto intorno cambia, diventi vecchio, magari perdi le persone care, cadi in disgrazia, ti crolla la casa… Non importa, c'è un'unica cosa che non cambierà mai: che animale sei. L'unica tua incrollabile certezza."

"A volte pensiamo una cosa, ma non abbastanza e, se non la pensiamo abbastanza, quella cosa pluff, se ne va…"

"Brutta sorte appartenere a qualcosa! Brutta sorte dover entrare, anziché rimanere comodamente sulla soglia!"


"Il mare da lontano non è come il mare da vicino: è fermo, ed è più grande. Sembra finto. Non fa odore e non fa rumore, e così si può pensare d'esserselo sognato. Poi si scende fin giù a vedere se invece esiste per davvero e, quando si scopre di sì, che il mare c'è, è lì davanti e ha odore di mare, fa le onde e gli spruzzi e dentro ci sono anche i pesci, allora si è veramente felici. Come quando scopri che quel che hai sognato non era un sogno , era vero.
Ma per provare questa felicità, devi aver pensato, anche solo una volta, che era tutto finto. Devi vederlo anche solo una volta, il mare da lontano."



_Giulietta_

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