Queste fredde giornate d'inverno ( -10 .. ma siamo pazzi?) sono fatte solamente per una cosa: mettersi nel letto ricoperti da una colorata e morbida coperta a mò di involtino primavera con una tazza di tè fumante in una mano e un bel libro nell'altra.
Per questo quello che vi aspetta oggi è una recensione, che vi avevo promesso un paio di giorni fa, quella di MISS YOU!
Per questo quello che vi aspetta oggi è una recensione, che vi avevo promesso un paio di giorni fa, quella di MISS YOU!
RECENSIONE
Non è facile essere sinceri con
sé stessi e spesso, anche se tentiamo di mascherarci dietro un volto fittizio
da moderni buonisti, il nostro reale pensiero è carico di pregiudizi. Lo
stereotipo della bella ragazza priva di cervello è ancora radicato nella nostra
cultura, difficile da eliminare non solo dalla mente dei ragazzi, ma anche da
quella delle ragazze che spesso condannano a priori un bel sorriso e delle
belle gambe.
Premetto che non è tutta colpa nostra, non è una giustificazione,
ma gli esempi che spesso ci vengono proposti, prima di tutto dai media, sono tutt'altro che incoraggianti e per questo si sviluppa inevitabilmente la tendenza di fare
di tutta l’erba un fascio.
Perché, vi domanderete, ho
iniziato questo discorso platonico che sa molto d’intellettuale? Semplicemente
penso che nella nostra analisi si nasconda il messaggio racchiuso nella short
story di Sara e Roberta.
Stella, giovane artista
intelligente che adora riprodurre su carta sensazioni ed immagini, dopo una
storia sfociata in un tradimento pubblico decide di volere la sua rivincita iscrivendosi
a Miss Italia e contro ogni previsione vincendo il concorso. Un racconto esplicato
in primis dal titolo: MISS YOU, dove miss oltre a richiamare le passerelle
illuminate ci rimanda alla mancanza che per tutta la narrazione accompagna la
protagonista, linfa vitale delle sue azioni fino a quando il moto generativo
che la spinge a prendere decisioni importanti non subisce una svolta decisiva.
Una short story che mi ha
appassionato, proprio come era accaduto con “I tramonti del tempo”. Le pagine
scorrono fluenti e la brevità del racconto non è un problema anzi, se curata
può trasformarsi in un punto di forza, come in questo caso.
I personaggi riescono ad essere
ben caratterizzati e nonostante la trama possa apparire ad una prima analisi non
troppo originale io l’ho trovata piacevolmente sorprendente grazie ai vari
cardini di svolta presenti nella vita della protagonista.
Racconto caldamente consigliato
per chi vuole immergersi in una realtà stereotipata vista da un punto di vista diverso e comprendere come a volte pensare a se stessi non sia sinonimo di egoismo.
Voto: 4.5/5
SIETE D'ACCORDO CON ME?
_Giulietta_
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