Cosa vuoi fare da grande
Autori: Ivan Baio e Angelo O. Meloni
Prezzo: 12.00 € (E-book 10.20€)
Pagine: 172
Anno: 2013
Voto: 4/5
Autori: Ivan Baio e Angelo O. Meloni
Prezzo: 12.00 € (E-book 10.20€)
Pagine: 172
Anno: 2013
Voto: 4/5
La mia recensione
Viviamo in una società in cui le persone si
sono abituate a tutto: prendono come esempio quello che gli viene detto dalla
televisione e dai telegiornali, non usando un briciolo di critica personale;
approvano insegnanti senza scrupoli che dovrebbero istruire i loro figli; si
fanno abbindolare da promesse che quando non sono mantenute vengono
dimenticate, preparando la mente ad accoglierne di nuove, ugualmente fasulle,
ma approvate e sostenute.
Tutto è permesso, tutto è accettato e questo
tutto, velato da uno strato di comicità, lo troviamo nel libro “Cosa vuoi fare
da grande” di Ivan Baio e Angelo Orlando Meloni, un romanzo che concentrando l’attenzione
del lettore su una nuova invenzione: “il futurometro” , macchina in grado di
predire il futuro scoprendo le professioni a cui sono destinati i giovanissimi
della scuola elementare Attilio Regolo, vuole dare una visione più ampia della
pazzia crescente degli adulti e della decadenza continua della scuola italiana.
“Gli scolari
erano schierati in prima fila sotto il vigile sguardo della maestra Anna Maria
Amelia Rosa Tizzone, una donna impettita, dal cuore di pietra, che seminava
paura e infondeva tristezza. […] Le sue mani erano nate per brandire gessetti e
scrivere note di demerito. […] Molti bambini se la sognavano di notte e
moltissimi tra di loro ripetevano l’incubo per tutta la vita.”
Un sistema che promuove l’insegnante
terroristico che prova piacere negli occhi spaventati degli scolari, non capendo che questo è il modo migliore per
non trasmettere nulla di positivo ai ragazzi che non hanno alcuna possibilità
di difendersi da questi veri e propri attacchi.
Le vite di diversi personaggi s’intrecciano,
a volte creando un po’ di confusione nel lettore che è analoga al disordine
provato dai giovani che in questo periodo si devono confrontare con l’ambiente
scolastico.
“Il futurometro
non si sarebbe dovuto somministrare prima dei tredici anni compiuti, ma il
decisionismo del ministro, on. Edoardo, aveva avuto la meglio < Seconda
elementare o niente > poi si erano accordati per la terza”
Il progresso non può essere fermato, anche a discapito degli allievi che pur
essendo i diretti interessati sono coloro che ne sanno meno di tutti!
Troviamo nel libro adulti che avrebbero tanto
da imparare dai bambini; il loro comportamento iracondo, maleducato ed
infantile li porta a rendersi ridicoli.
Tramite l’inventore del futurometro, a mio
parere, lo scrittore vuole lanciare un avvertimento al lettore e spronarlo a
cercare di cambiare:
“Quello che
invece vi interessa sapere, forse, e che nessuno vi ha mai detto,
probabilmente, è che se la mia vita è diventata meravigliosa, è solo perché il
mondo è pieno di imbecilli. Nessuno di voi merita la mia stima e nemmeno io
merito la stima di qualcuno, tutti noi ci meritiamo le televendite, gli
oroscopi e i futurometri madreperlati. Vi sto dicendo che mi sono stufato, come
tutti, ma siccome io sono ricco posso dirlo ad alta voce. Posso rompere il
giocattolo, io; e voi siete condannati ad usarlo. Non vi disprezzo, per questo,
ma non vorrei essere nei vostri panni né in quelli dei vostri bambini.”
Non c’è lavoro, i giovani tentano di
costruirsi un futuro, ma le probabilità per un successo sono bassissime, la
scuola non funziona, l’Italia sta scomparendo e persone come Volkan
(l’inventore) tentano di buttarci la testa sott'acqua affogando le nostre
aspirazioni e cercando di convincerci che ormai non si può più recuperare
nulla. Penso però che ci sia ancora una speranza, magari ingenuamente credo che
le persone si meritino di più delle televendite, degli oroscopi e dei futuro
metri madreperlati; perché se siamo noi i primi a voler cambiare, allora tutto
è possibile; questo libro ti provoca, spronandoti a fare di più, ti mette di
fronte ad una realtà, alcune volte sgradita, di come stanno le cose. Non
facciamoci dire da nessuno di essere degli Imbecilli, non facciamo decidere a
nessuno cosa meritiamo e cosa no, perché altrimenti saremo come una Gemma
Tuttacani qualunque, che non avrebbe mai il coraggio di usare la propria testa
e che ha paura della fantasia di un
bambino.
_Giulietta_
e tante grazie per la recensione, qui dalla scuola elementare Attilio Regolo diciamo: wow!
RispondiEliminaFigurati per me è stato un piacere!
EliminaBella recensione :)
RispondiEliminagrazie mille :-)
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