venerdì 26 agosto 2016

Tania Paxia - Interview

Salve carissimi lettori,
Oggi ho una sorpresa per voi, dopo la recensione di "Le strane logiche dell'amore" la scrittrice, Tania Paxia, mi ha gentilmente concesso un'intervista! La ringrazio di cuore per la disponibilità e la gentilezza con cui ha risposto alle mie domande che adesso vorrei condividere con Voi :)

Iniziamo!

Ti ringrazio per avermi concesso l'intervista e la prima domanda che vorrei farti è questa … nei ringraziamenti hai detto che alcune parti del romanzo “le strane logiche dell'amore” coincidono con la tua esperienza di vita, ma che sei riuscita comunque a nasconderle bene nella narrazione, posso chiederti di farmi lamento un esempio?




Ciao Giulietta! Dunque, diciamo che mi è capitata una cosa simile a quella successa a Cameo, senza la parte “rosa” che è soltanto frutto della mia fantasia ai fini della narrazione. Sono in possesso di un libro ricevuto in anteprima che ha qualcosa di molto ma molto “strano”. E non parlo di qualche difetto nell’impaginazione o qualche foglio mancante. Parlo proprio del titolo e dell’autore. Soprattutto dell’autore. Non posso dire di più. Ma ho le prove di quanto affermo.

Come sappiamo l’autoproduzione di un romanzo non è una strada semplice da percorrere, perché l'autore deve essere pronto ad assumersi anche il gravoso compito di editor, cosa consiglieresti di fare agli esordienti per creare un prodotto finale professionale come il tuo?




Consiglierei di rivolgersi a un correttore di bozze se si è alle prime armi e si vuole offrire un prodotto professionale. Purtroppo i prezzi non sono adatti a tutte le tasche, comprese le mie. Io per esempio ho una beta-reader che legge i miei romanzi e mi aiuta con le correzioni e i vari refusi che mi capita di lasciare nel testo. Poi rileggo capitolo per capitolo tutto il romanzo cinque o sei volte, prima di fare una pausa per la rilettura finale. I miei romanzi, come molti altri, sono self in tutto e per tutto. Anche per quanto riguarda le cover! :)

Questo devo assolutamente chiedertelo, come ti è venuto in mente di chiamare la protagonista del romanzo Cameo Pink (per chi non lo sapesse è una sfumatura di rosa)? Penso sia un’idea geniale per caratterizzare immediatamente il personaggio rendendolo riconoscibile e particolare.




Mi piaceva come suonava, in più quella tonalità di colore di rosa pallido esiste veramente e in inglese si chiama proprio Cameo Pink. Quindi il nome è nato per caso, semplicemente da una tonalità di colore.

Adesso ti farò una domanda simile a quelle di Cameo, sei partita dai romanzi fantasy e hai toccato diversi generi prima di approvare al romanzo rosa, come mai questa scelta? Ti sei ispirata a qualcuno in particolare?



Sono passata al rosa per scommessa, in seguito a una sfida tra amiche che erano stufe di sentirmi parlare soltanto dei miei romanzi fantasy. Per vincere la scommessa avrei dovuto scrivere un romanzo a tinte rosa. E così è stato, perché ho scritto “Sono io Taylor Jordan!” e, per fortuna, sono riuscita a vincere la scommessa.

Se dovessi salvare uno solo dei libri che hai scritto da un incendio (oggi sono un po’ melodrammatica) quale sarebbe è perché?



Oddio XD fammi riflettere un attimo………………………………….Allora, dato che sono in formato ebook salverei l’ereader XD se dovessi scegliere un cartaceo, forse sceglierei “Ti amo già da un po’”, perché occupa gran parte del mio cuoricino.

Qual è il tuo pensiero sui ghostwriters? Pensi che il loro lavoro sia “scusabile” oppure credi che sia un modo, in don dei conti, per prendere in giro i lettori?



Beh, sicuramente fare il ghostwriter è un lavoro come un altro, nel senso che una persona lavora a un progetto (in questo caso scrive un libro) e la controparte (la casa editrice) corrisponde una retribuzione pattuita per portare a termine il lavoro, ovvero il romanzo commissionato. Il problema sorge quando viene pubblicato a nome di un’altra persona (spesso famosa). Da lettrice e blogger mi sento un po’ presa in giro, perché non mi sembra giusto che qualcuno si prenda il merito di un libro che non ha scritto. Da scrittrice capisco anche l’esigenza dei cosiddetti “scrittori fantasma” di scrivere su commissione e rimanere nell’ombra. Capisco anche il fattore economico che sta dietro a tutto, ma non ne condivido il fine.

Qual è il personaggio di cui hai scritto in cui ti riconosci di più?


Sicuramente Meggie Clarke, aspirante scrittrice autoprodotta con la passione per la grafica. Ha un lavoro da sogno e vive in una delle mie città preferite: New York. In lei ho riversato tutte le mie manie, i miei hobby e i miei sogni. A parimerito Maybelle Watson, perché lei rappresenta la parte più razionale di me, quella studiosa e con i piedi ben piantati per terra.

Ultima domanda che anche se è un po’ scontata, non può mancare … quali sono i tuoi progetti futuri? C’è un nuovo libro all’orizzonte?



Per ottobre è già prevista l’uscita di un nuovo romanzo fantasy Dream On. È già in pre-order su amazon. La trama è ripresa dal romanzo scritto e pubblicato da Taylor Jordan all’interno del mio romanzo rosa “Sono io Taylor Jordan!”
È un po’ contorto, ma è una sorta di crossover. Penso si possa definire così.

L'intervista è finita, Spero Vi sia piaciuta ... alla prossima :)

_Giulietta_

3 commenti:

  1. Ciao! Bellissima questa intervista ** Anche Agatha Christie è passata ai gialli per vincere una scommessa, così come Mary Shelley xD Schema vincente non si cambia ahahah
    Non ho letto il romanzo ma l'autrice sembra super simpatica :D
    Ps bellissimo il tuo blog!! Se ti va di passare nel mio, questo è il link :) http://bookishbrains.blogspot.com/
    Scusa lo spam D:
    A presto ^^
    -G

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