Abbiamo sentito parlare così tante volte della "giornata della memoria" che rischiamo di diventare insensibili a tutto quello che questo comporta. Abbiamo sentito parlare talmente tanto di olocausto, persecuzioni, nazismo, che la nostra mente si è abituata alle immagini di dolore recependole quasi come irreali e lontane.
La liberazione del campo di concentramento di Auschwitz è avvenuta nel 27 Gennaio 1945, acquisita dal mondo come data simbolo per non dimenticare. Sono passati solamente 73 anni da tutto quello che noi adesso, in realtà non possiamo neanche immaginare. Nemmeno una generazione è trascorsa, ma con il galoppare delle novità tendiamo a non ricordarci di cosa siamo stati e dei rischi che non ricordare comporta.
Non sono una persona da prediche, anche perché dovrei impartirle principalmente a me stessa, però è bene fermarsi un attimo, non per farsi carico di tutti i dolori del mondo, anche la persona più saggia dell'universo non resisterebbe, ma per guardarci intorno e capire quanto siamo fortunati, nonostante tutto. E quanto abbiamo la possibilità di impegnarci per esserlo ancora di più.
Per questo 27 Dicembre, e per fermarci un attimo, vi presento un romanzo che leggerò a breve per una recensione: I Segreti del giardino d'inverno di Lucille Bauman.
E' il primo di tre romanzi di una saga femminile che attraversa la storia, dagli orrori della Prima Guerra Mondiale al Nazismo e poi sino all'America degli anni '70.
Trama: Germania, 1914. Viktoria Hoffmann è
la giovane promessa dell’aristocrazia del Württemberg, ma niente la accomuna
alle sue coetanee. È capricciosa ed egoista, e seppure innamorata del giovane
Christian Kruger rifiuta di sposarlo, decisa a vivere appieno la sua vita e
vedere finalmente Berlino, la città dei sogni in cui si trasferisce con Hanneke
Meyer, sua cara amica nonché amore segreto del fratello Stefan. Viktoria è
inquieta, lo è dalla nascita, e cerca una risposta in una società in fermento,
ma la lotta suffragetta cui si appassiona le regalerà solo una cocente
delusione. La ferita inferta dalla politica e la minaccia che grava sui suoi
affetti allo scoppio della guerra, la più imponente che il mondo avesse mai
visto, le permetteranno di trovare dentro di sé i suoi ideali, valori per i
quali non esita a scontrarsi con la sua famiglia pagando con la miseria il
prezzo delle sue idee, e ritrovare l’amore per Christian, il padre di sua
figlia Marlene, in una lotta con se stessa e con la storia che guiderà Viktoria
sino agli ospedali da campo francesi, in un duello all’ultimo respiro tra la
vita e la morte.
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