Non so se lo sapete anche io fino a pochi giorni fa ne ero ignara che oggi oltre ad essere il primo giorno di primavera è anche la giornata mondiale della poesia! Sento già in lontananza degli sbuffi annoiati perché abbiamo sempre visto le poesie solo in ambito scolastico e non al di là di materia di studio, quindi come facciamo ad appassionarci?
Perché in realtà la poesia è un mondo che non può essere racchiuso in metriche o standard, bisogna imparare ad assaporarne ogni verso nella sua integrità e purezza, senza alterazioni esterne che ti dicono: è un sonetto, c'è un anafora e più in giù un onomatopea. Non voglio buttare via tutti gli studi che molte persone hanno fatto su questi testi meravigliosi, ma sosterrò sempre la mia tesi: la poesia è una forma d'arte e come tale deve essere interpretata dal lettore sempre in maniera differente e lasciare qualcosa di unico ad ognuno di noi.
Una Poesia non può solo piacerci, deve colpirci nel profondo scatenando delle emozioni, altrimenti non è quella che fa per noi, altrimenti non avrà un significato per noi, altrimenti saremmo tutti uguali e basterebbe un unica poesia per accontentarci tutti.
Oggi per fare un omaggio a questa strabiliante forma d'arte, vorrei presentarvi due delle mie poesie preferite, senza commenti, senza approfondimenti, così in purezza e se volete commentate, cosi potremo confrontarci e scoprire se queste poesie vi hanno scatenato qualche emozione o se invece non vi sono piaciute per niente!
Eccole:
L'INFINITO
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio;
E il naufragar me dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi
SONO UNA CREATURA
Come questa pietra
del S. Michelecosì freddacosì duracosì prosciugatacosì refrattariacosì totalmentedisanimataCome questa pietraè il mio piantoche non si vedeLa mortesi scontavivendo.
Giuseppe Ungaretti
_Giulietta_
immagini prese da: www.weheartit.com
Bellissime poesie!! anche se quando le ho fatte a scuole le ho odiate!!!
RispondiEliminaNon so come sia possibile, ma le poesie gli insegnanti riescono a fartele odiare... perché la scuola non può appassionare i ragazzi invece di forzarli? Sono contenta che ti piacciano queste due poesie ^.^
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